Amedeo Maiuri, Mestiere d’archeologo (Antologia di scritti), Ed. UTET, 1993
€98,00 i.i.
La raccolta di parte degli scritti del grande archeologo Amedeo Maiuri che si presenta in questo volume è sufficiente a dare un’idea dell’opera da lui compiuta in ambito di scavi in Italia.
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Descrizione
Collana | Antica Madre | Curatori | Carlo Belli (per gli scritti) e Pietro Orlandini (per le didascalie) |
Edizione e Anno | Garzanti / Scheiwiller, Torino, 1993 | Illustrazioni | Fotografie a colori f.t. |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 659 |
Dimensioni | 22,5 x 28 x 5,9 cm. | Peso (senza imballo) | 2,72 kg. |
Descrizione |
«La raccolta di parte degli scritti di Amedeo Maiuri che si presenta in questo volume è sufficiente a dare un’idea dell’opera da lui compiuta, ed è soltanto per uno scrupolo di chiarezza che si è provveduto a premettere qualche accenno a ogni gruppo di componimenti affini, collegandoli tra loro con brevi commenti e corredandoli di qualche ulteriore notizia.» [testo tratto dalla Premessa di Carlo Belli] Il soggetto Amedeo Maiuri (Veroli, 1886 – Napoli, 1963) è stato un importante archeologo italiano. Nel periodo tra il 1913 e il 1924 fu incaricato di una missione archeologica nell’Egeo, assumendo la carica di direttore del museo archeologico di Rodi e sovraintendente agli scavi nel Dodecanneso. Scavò in quegli anni, in particolare, a Kalymnos, e anche ad Alicarnasso. Dopo il decennio greco, i principali centri d’indagine dell’attività di Maiuri furono i Campi Flegrei, Pompei ed Ercolano, e Capri. Per quanto riguarda i Campi Flegrei si ricordano gli scavi di Maiuri a Cuma, dove sotto l’Acropoli si credette di identificare l’antro della Sibilla cumana (1932), l’inizio dello scavo sistematico del vasto comprensorio che è oggi il Parco Archeologico di Baia e sempre a Baia, nel 1959, l’avvio delle esplorazioni subacquee delle costruzioni sommerse dal bradisismo già in epoca antica. Ad Ercolano Maiuri fece scavare dal 1927, abbandonando, come a Pompei, il metodo settecentesco dei cunicoli: dalle ricerche riemerse l’intera città (per quanto non occupato da costruzioni), e i risultati furono pubblicati nel 1958. A Pompei fu poi dedicata, negli anni, una fittissima e costante attività, volta ad esplorarne i confini, a connettere gli scavi già effettuati, a sgomberare la terra di riporto che era stata accumulata ai margini ed ostruiva la visione del sito, a restaurare strutture, a creare attrezzature per la fruibilità come l’Antiquarium, le biglietterie, i giardini ripiantumati, l’illuminazione. Alla fine del suo lavoro, solo un terzo della città rimaneva non scavato. Ulteriori esplorazioni Maiuri le condusse a Capri, luogo al quale era personalmente molto legato, in particolare sulla Villa Jovis e sul Palazzo a Mare. Indice del volume:
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Note bibliografiche |
Quarta Edizione pubblicata da Garzanti e ricopertinata da UTET, su concessione del Credito Italiano e di Libri Scheiwiller (che ne curò l’edizione originale), a copertina rigida in tela grigia, titolata al dorso, dotata di sovracoperta fotografica su carta lucida, stampata su carta semi-lucida di qualità, corredata da numerose fotografie a colori f.t. |
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Stato di conservazione |
Come Nuovo [il volume ci è pervenuto da magazzini “editoriali” (non si tratta perciò di prodotti usati); eventuali piccole imperfezioni sull’articolo sono pertanto da attribuirsi esclusivamente all’Editore ed al tempo trascorso dalla pubblicazione] |
Informazioni aggiuntive
Peso | 2.72 kg |
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Dimensioni | 22.5 × 28 × 5.9 cm |
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